Grande partecipazione ieri sera alle Ville Ponti per l’incontro sui siti Unesco della provincia di Varese, realizzato nell’ambito del programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera legato al Monte San Giorgio. inserito nella programmazione di Glocal 2023.

Ad aprire l’incontro, moderato dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, l’intervento dell’assessore alla Cultura di Regione Lombardia Francesca Caruso che ha ricordato il record mondiale e nazionale della provincia di Varese con i suoi 4 siti Unesco: «Un patrimonio di cui non tutti hanno consapevolezza, che occorre valorizzare e far conoscere a tutti i livelli. E’ necessario far crescere questa consapevolezza educando i ragazzi fin dalla prima infanzia a riconoscere il valore di questo patrimonio ma serve anche un lavoro di sinergia tra ente pubblico e privati, e tra gli stessi siti Unesco, per promuoverlo e far diventare Varese una provincia di interesse culturale».

Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese, ha parlato di un aspetto centrale nella filosofia dell’Unesco ma poco esplorato, ovvero la tutela del patrimonio come azione per la promozione della pace e del dialogo tra i popoli. «E’ uno degli obiettivi fissati dall’atto costitutivo dell’Unesco – ha spiegato Laforgia – I siti Unesco, oltre al loro grande valore storico, artistico o ambientale, sono sempre luoghi dove si sedimentano  valori, significati e ricordi di popoli e uomini, e proprio per questo è importante ricucire queste trame che mettono in comunicazione culture e religioni per contrastare le crisi che si addensano in questi nostri tempi». Trame che, come ha ricordato il direttore Marco Giovannelli, sono ancora più estese in provincia di Varese, interessata anche dal progetto Riserva della Biosfera MAB “Ticino Val Grande Verbano” sotto l’egida dell’Unesco.

A fare il punto sul progetto Interreg che ha interessato i siti Unesco della provincia di Varese Paolo Sartorio, presidente della Comunità montana del Piambello, ente capofila e referente per parte italiana del sito Unesco transnazionale del Monte San Giorgio: «Come comunità montana abbiamo fatto tanto lavoro di comunicazione e promozione, in collaborazione tanto con Regione Lombardia quanto con i comuni coinvolti. Sabato 18 novembre a Lavena Ponte Tresa ci sarà l’evento finale del progetto Interreg, che per noi non significa la conclusione di un lavoro ma un nuovo inizio con l’obiettivo di creare importanti punti di attrazione su tutto il territorio a ridosso del sito Unesco».

L’incontro – a cui hanno partecipato anche il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e molti sindaci e amministratori della provincia – è proseguito con tre interventi che sono la dimostrazione concreta di come attorno ai siti Unesco della provincia di Varese si siano nel tempo sviluppate attività e opportunità, anche economiche, che sono diventate motore di sviluppo e crescita culturale del territorio.

Paolo Mazzucchelli presidente di Alfa srl, l’azienda pubblica per la gestione del ciclo dell’acqua che è partecipata da tutti i comuni della provincia, ha spiegato come sono nati e si sono sviluppati i progetti che hanno visto l’azienda pubblica promuovere la conoscenza del territorio con passeggiate, esperienze di team building e iniziativa culturali legate ai siti Unesco, ma anche alla Via Francisca del Lucomagno e ai beni FAI: «Iniziative che hanno avuto un successo incredibile e che sono diventate parte integrante del nostro essere azienda pubblica che non solo offre servizi a tutta la popolazione ma che può creare comunità, promuovendo e tutelando il territorio e le sue risorse, anche culturali».

Altra storia di successo quella di Archeologistics, società varesina tutta al femminile creata da archeologhe, antropologhe e storiche dell’arte che si occupano della gestione diretta di musei, beni e luoghi di importanza storica e culturale. «Il tema della gestione è centrale – ha spiegato Elena Castiglioni, una delle fondatrici – perché è quello che mette insieme le esigenze della proprietà di questi beni e le esigenze dei visitatori che questi luoghi devono trovarli facilmente raggiungibili, aperti e vivi per poterli apprezzare. In questo senso la collaborazione tra i vari soggetti sta funzionando, ma occorre lavorare ancora di più per fare rete e sfruttare al meglio tutte le potenzialità che offre questo territorio».

A chiudere gli interventi Antea Franceschin, guida turistica ambientale che ha raccontato l’esperienza di Controvento Trekking, specializzata in visite guidate ed escursioni alla scoperta della provincia di Varese: «E’ stata una scelta precisa quella di rimanere sul territorio e raccontarlo, perché in questa provincia c’è una grande ricchezza storica, culturale e ambientale. Noi guide siamo la memoria storica ma anche il presidio di questo territorio e il tramite per divulgarne la conoscenza attraverso il cammino e il racconto». Una bella testimonianza che dimostra come questo patrimonio possa diventare anche occasione di lavoro per i giovani.

L’incontro si è chiuso con la consegna del riconoscimento speciale di Alfa srl nell’ambito del Premio Agostini, vinto dalla giovane Alice Gagliardi con il documentario “Guardiani del Lago”, che racconta l’impegno di due vecchi pescatori impegnati a cercare di ripopolare le acque del lago di Varese con specie ittiche autoctone, per cercare di preservare l’equilibrio e la biodiversità di un luogo che è stata la loro casa per una vita e che ora rischia di crollare.