Tra i siti Unesco della provincia di Varese quello del Monte San Giorgio – la quarta tappa del tour Varese 4U Archeo – è allo stesso tempo unico, affascinante e difficile da cogliere, perché il suo valore ultimo è nascosto, celato tra strati di roccia che svelano i loro segreti senza fretta. Segreti che risalgono al Triassico medio, un periodo compreso tra circa 245,9 e 228,7 milioni di anni fa, quando in questa zona di colline e monti c’era una placida laguna tropicale, ricca di fauna.

Il tempo e le caratteristiche fisiche del luogo, hanno fatto sì che in queste terre restassero come fotografate le tracce di antiche forme di vita, fondamentali per aggiungere tasselli alla storia del nostro pianeta.

Il tesoro si trova però al centro di un territorio così ricco di sfumature da offrire a tutti un motivo di interesse per visitare Besano, Clivio, Saltrio, Porto Ceresio e Viggiù.

Per i paleontologi il Monte San Giorgio è un paradiso, luogo unico che conserva come un album fotografico istantanee dal Triassico medio, la storia remota della Terra e dei suoi abitanti.

Per le comunità dei cinque comuni della parte italiana del sito Unesco, è casa, con tutta la forza della storia e delle tradizioni di questi luoghi.

Per chi non conosce queste zone della Valceresio e del Canton Ticino, è un territorio tutto da scoprire, dove arte, storia, paleontologia, passeggiate nella natura e sport offrono davvero una vacanza per tutti.

Besanosauro e i suoi amici

Un viaggio ideale alla scoperta del sito Unesco del Monte San Giorgio può partire da qualunque punto, ma il primo passo importante si fa a Clivio, dove il Centro visite offre la chiave di lettura per capire perché questo territorio è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco. Pannelli esplicativi, un video e una postazione con “oculus” aiutano ad “immergersi” nel caldo ambiente tropicale dove vivevano gli animali e le piante rimasti impressi nella roccia.

Nell’edificio del centro visite c’è anche un museo dove sono esposti diversi fossili di grande interesse che aiutano nella “lettura” del patrimonio Unesco.

Il museo dispone inoltre di tanti reperti ancora da esporre, collezioni relative alla fauna di quest’area del Varesotto, una singolare bellissima collezioni di modelli di funghi e poi raccolte di farfalle, il primo nucleo di una biblioteca scientifica: «Stiamo lavorando con tutti i mezzi disponibili per sistemare questi spazi – spiegano il sindaco di Clivio Peppino Galli e il consigliere delegato Ruggero Fraulini, che insieme a Debora Lonardi cura i progetti relativi a museo e centro visite – Abbiamo investito sulla sicurezza, sugli impianti, sull’allestimento del primo nucleo del museo, ora andiamo avanti per valorizzare questo luogo e le sue molte opportunità».

Altri due musei dedicati ai fossili del Monte San Giorgio sono a Besano e a Meride, in Canton Ticino, sul lato svizzero di questo sito, tra i pochi al mondo a carattere transfrontaliero.

«Il museo di Besano espone una parte significativa degli eccezionali reperti scoperti sul territorio – spiega Irene Cinti  – Una finestra su un passato lontano 240 milioni di anni, quando, nelle calde acque di un mare tropicale, vivevano le creature che oggi possiamo ammirare perfettamente conservate nelle sale. Tra i rettili spicca l’enorme Besanosaurus, ittio- sauro lungo quasi 6 metri, che conserva nell’addome quattro embrioni. Ospite del Museo è poi il Saltriosauro, i cui resti sono gli unici fossili in Italia di un grande dinosauro carnivoro».

Il Museo si trova nel cuore del paese in una palazzina dei primi del novecento, ed è dotato di uno spazio accoglienza, di un laboratorio didattico, di accessi e servizi idonei a portatori di handicap e di un bookshop.

Il Museo dei fossili di Besano è aperto il martedì e il sabato dalle 14 alle 17,30 e la domenica dalle 10 alle 17,30. Per informazioni e per prenotare laboratori o visite guidate chiamare il numero 333 7849836, oppure visitare la pagina Facebook 

Diversi chilometri di sentieri paleontologici percorrono la zona, offrendo lo spunto per passeggiate interessanti in mezzo alla natura.

Passeggiate che diventano ancora più interessanti in compagnia delle Guide ufficiali del sito  Unesco del Monte San Giorgio: «Siamo guide ambientali professionali – spiega il segretario dell’associazione Emanuele Zenga con cui è anche possibile concordare visite a tema, adatte a diverse tipologie di escursionisti di qualsiasi età».

Trincee, cave e sentieri

Il territorio del sito Unesco del Monte San Giorgio è un libro aperto anche per quanto riguarda la storia ben più recente. Le trincee della Linea Cadorna, le cave e i sentieri che attraversano queste montagne sono capitoli affascinanti della storia di queste comunità ma anche di importanti vicende del nostro Paese e di una terra segnata da un confine che è sempre stato lì per essere superato.

Le pietre del Monte San Giorgio hanno segnato la realtà locale, a partire almeno dal XV secolo, contribuendo alla fioritura artistica ed economica della regione.

La presenza delle cave della Valceresio e del versante svizzero, ha lasciato segni importanti, e anche se l’attività estrattiva ha chiuso il suo ciclo, ci sono ancora cave funzionanti e “cave della memoria”.

Una di queste, la cava “La Brusata” di Saltrio, è stata recentemente oggetto di una strordinaria operazione di recupero, realizzata interamente con le proprie forze dai volontari dell’associazione Amo – Amici del Monte Orsa. Il 18 giugno scorso, dopo un anno e mezzo di lavori, questo luogo dimenticato, chiuso da 80 anni e ormai ricoperto dalla vegetazione, è tornato alla luce ed è ora a disposizione di tutti.

LEGGI > L’inugurazione della cava La Brusata

«Quando abbiamo riscoperto questo luogo abbiamo iniziato a pensare che sarebbe stato bello riportarlo in vita, perché è un luogo affascinante immerso nella natura e perchè qui c’è scritta una pagina della nostra storia – racconta Claudio Gavarini dell’associazione Amici del Monte Orsa – E così ci siamo dati da fare per ricostruire ciò che era possibile, come la casa del cavatore, rifare i muretti a secco, mettere in sicurezza tutta l’area. Abbiamo costruito una gradinata e abbiamo realizzato dei terrazzamenti per renderlo fruibile.  Poi l’abbiamo abbellito con pannelli illustrativi, tavoli da pic-nic e persino una piccola biblioteca nel bosco per chi visita questo luogo».

La cava La Brusata > Guarda la gallery

Il recupero della cava è solo uno dei tanti progetti che l’associazione, nata solo 4 anni fa ha pensato e portato a termine: «Il nostro obiettivo è rendere sempre più conosciuta e vissuta questa bellissima montagna – spiega la presidente di Amo, Milena Rizzo – Lo facciamo con le manifestazioni sportive, escursionistiche e culturali, il recupero dei sentieri, la manutenzione della Linea Cadorna e con progetti come il sentiero realizzato per consentire l’accesso ai disabili di uno dei punti più panoramici di questo luogo».

Pietre fatte ad arte

Il territorio del Monte San Giorgio presenta anche una ricca offerta culturale, a partire dai quattro musei del comune di Viggiù. Il più importante è il museo gipsoteca Butti, che racchiude i modelli del più famoso degli artisti della zona, Enrico Butti.

Il Museo, con il Museo del Novecento, si trovano nel parco della bella villa studio di Enrico Butti, che ospita la biblioteca comunale e uno spazio espositivo. «La villa – dice il sindaco Emanuela Quintiglio – sarà a breve oggetto di un intervento di ristrutturazione che raddoppierà lo spazio espositivo, che sarà trasferito all’ultimo piano della villa, e permetterà di ampliare anche la biblioteca e di creare uno spazio per i giovani».

Il turismo dolce del lago

Tra i cinque comuni della parte italiana del sito Unesco Porto Ceresio è l’unico bagnato dal lago di Lugano.

Interessante anche dal punto di vista paleontologico (gli scavi del Sasso Caldo sono stati al centro di interessanti ritrovamenti) Porto Ceresio è però il luogo turistico per eccellenza, con la passeggiata a lago, i locali, le spiaggette e un’attività vivace in campo nautico. Non manca anche un borgo montano, con la bella frazione di Cà del Monte.

La posizione sul lago, la vocazione turistica, la navigazione e ora anche il treno che finalmente è tornato, fanno di Porto Ceresio un luogo tutto da vivere, soprattutto d’estate.

«Porto Ceresio sicuramente cresciuta sotto il punto di vista dell’offerta turistica – dice il sindaco Jenny Santi – Ci sono tre spiagge, locali, iniziative artistiche, culturali e musicali, i mercatini, le iniziative legate allo sport e agli sport acquatici. Ci sono tanti modi per vivere il lago a Porto Ceresio».

In paese ci sono anche due musei, entrambi legati alla memoria del tempo che fu.

Il Museo etnografico Appiani Lopez, che custodisce diverse collezioni tematiche di oggetti di uso comune utilizzati fino al secolo scorso. Un lavoro paziente, durato una vita, per raccogliere tante testimonianze di come si viveva e si lavorava in passato sulle rive di questo lago.

Di epoca più recente ma ugualmente interessante l’archeologia della memoria di Salvatore Ferrara, ideatore e curatore del Piccolo Museo Ricordi di un Tempo